martedì 28 ottobre 2014

Residuati Sorpassati


Quello che segue è uno stralcio dell'intervento del Papa ripreso da “Il Garantista” lo scorso 25 ottobre 2014, dove parla di tortura negli ospedali psichiatrici: “Le torture ormai non sono somministrate solamente come mezzo per ottenere un determinato fine, come la confessione o la delazione – pratiche caratteristiche della dottrina della sicurezza nazionale – ma costituiscono un autentico plus di dolore che si aggiunge ai mali propri della detenzione. In questo modo, si tortura non solo in centri clandestini di detenzione o in moderni campi di concentramento, ma anche in carceri, istituti per minori, ospedali psichiatrici, commissariati e altri centri e istituzioni di detenzione e pena.”

Il primo manicomio italiano viene aperto il 22 giugno 1728, con Regio Decreto di Vittorio Amedeo II, che ne affida la gestione alla confraternita del SS. Sudario: si chiama “Spedale dei Pazzi”. Per una descrizione cruda e documentata delle violenze, dei soprusi e del mercato della psichiatria in Italia sui 100.000 'pazienti' dei primi anni '90 del secolo scorso, si consiglia la lettura del libro “L'Inganno Psichiatrico”, di Roberto Cestari.

Per conoscere invece gli orrori degli OPG (Ospedali Psichiatrici Giudiziari), con ancora 1000/1500 'pazienti', si consiglia la lettura di “Matti in Libertà” di Maria Antonietta Farina Coscioni. Dal presidente Giorgio Napolitano a tutti gli altri politici, nessuno escluso ha definito queste strutture un “orrore”, indegne per un paese civile. Ma gli Opg sono ancora in vita. C’è una legge che risale al 15 maggio 2012. Che oltre a prevedere la chiusura dei sei centri nel Paese – Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), Napoli, Montelupo Fiorentino (Firenze), Reggio Emilia e Castiglione delle Stiviere (Mantova) – ha stanziato 180 milioni per la costruzione delle nuove strutture. Altri 38 milioni sono arrivati poi nel 2012. E ancora: gli ultimi 55 nel 2013...

Per una chiave di lettura che riprende le radici della psichiatria dalla sua nascita, proponiamo un articolo di L. Ron Hubbard pubblicato il 15 novembre 1969 e presente sul volume Umanitario: Diritti Civili, New Era Publications.



RESIDUATI SORPASSATI

di L. Ron Hubbard


Gli psichiatri e le loro associazioni di copertura vivono in un passato tanto remoto quanto quello di alcuni dei loro squilibrati pazienti.


Appartengono ai brutti vecchi tempi, di prima del 1450.



Su ogni collina c’era il castello di un signorotto-brigante, governato solo dalle migliori che venivano dalle migliori tra le famiglie migliori.



Nel sottosuolo, sotto alle fortificazioni di ogni castello, c’erano delle segrete con mura costellate di catene e stanze di tortura, corredate di tavole dell'allungamento e stivaletti malesi, accompagnate da una tecnologia veramente completa per infliggere mutilazione e assassinio con la massima agonia possibile nel più lungo tempo possibile.
Per qualunque capriccio passeggero, qualsiasi contadino, soldato, mercante o viaggiatore di passaggio poteva essere sequestrato senza la benché minima procedura legale, i suoi possedimenti potevano essere confiscati e lui poteva essere incarcerato per anni senza nessuna accusa di sorta, per poi riemergere, nel raro caso lo facesse, con la salute e le membra a pezzi e completamente pazzo.



Qualsiasi scrittore o autore di opuscoli polemici che avesse l’ardire di sussurrare il minimo accenno di avvertimento a questi arroganti “signori” e alle loro “signore” veniva inseguito come un ratto, fatto a pezzi sulla ruota o impiccato, sventrato e squartato.



Le campagne erano in rovina, la gente impaurita se ne stava rimpiattata in luridi tuguri e lo spirito dell’uomo giaceva schiacciato e quasi morto.



Così era il 1450, nel “mondo civilizzato”.



Col lento passar dei decenni, l’Uomo conquistò a poco a poco, piccoli diritti e libertà. Ma solo tramite montagne di “ribelli” massacrati e solo lungo una strada lastricata dalle ossa degli impavidi campioni del genere umano, il cui coraggio quasi sempre li portò alla morte.



Ora siamo giunti al XX secolo. Abbiamo leggi e procedure secondo le regole del diritto processuale e abbiamo almeno un po’ di diritti e di libertà.



Ecco qui gruppi di copertura degli psichiatri, che agiscono solo per conto di un pugno di “specialisti”. Eccoli qui, in compagnia dei loro “signori” e delle loro “signore” e delle migliori tra le persone migliori.



Hanno i loro “ospedali” mentali dove si può perpetrare qualsiasi tortura, qualsiasi crimine.



Ci sono “leggi” mentali grazie alle quali chiunque può essere sequestrato senza nessuna procedura legale e trattenuto senza alcuna accusa.



Dopo essere stati sottoposte a “shock”, chirurgia, “cura” dell'acqua e droghe violente, quando le persone vengono rilasciate, se mai ciò avviene, sono dei rottami coi nervi a pezzi e incompetenti.



In base a tutte le prove complete, recentemente portate alla luce, la maggioranza dei reclusi di questi “istituti” non sono pazzi e non lo sono mai stati. C’è solo una minoranza di pazzi, e quanti di loro sono impazziti a causa di queste crudeli torture e percosse?



Perciò questi gruppi di copertura della psichiatria sono terribilmente fermi al 1450.



Sono composti soltanto dalle migliori tra le persone che si trovano al vertice.



Democrazia, decoro e procedure legali son tutte cose che essi considerano con sprezzante arroganza.



Tutto questo sta diventando ben noto. È oggetto di documentazione completa.



Ma che dire dei politici e dei legislatori che, con fare servile, s’inchinano, procurano loro delle leggi per effettuare facili sequestri e danno loro da spendere i miliardi dei contribuenti?



E che dire degli scrittori che sui giornali e negli stampati, leccano loro i piedi e attaccano qualsiasi persona o qualsiasi gruppo che, come gli Scientologist, cerca di smascherare tali crimini?



Beh, amici miei, io direi che politici e pennaioli di questa risma sono una manica di traditori della razza umana. Ecco quel che direi.



Non è il 1450, sapete. È il ventesimo secolo.



Tornate al presente, ecco quel che direi.



L. Ron Hubbard


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