lunedì 16 marzo 2015

Lo spettro del terrorismo

TENSIONE INTERNAZIONALE

Lo spettro del terrorismo


Il terrorismo moderno sta diventando un'attività sofisticata, provvista di larghi finanziamenti, che si discosta sempre di più dall'idea antiquata del “gruppo di disperati”. 

L'Isis, con la sua cinica e brutale efficienza, ha sicuramente scosso l'opinione pubblica italiana. Lo spettro del terrorismo non è quindi ancora svanito dal nostro Paese, e lo è ancor di meno dalla scena internazionale.

Il terrorismo trova linfa e sostentamento dalle situazioni di tensioni tra i vari Paesi, e la dura realtà è che probabilmente esso continuerà ad esistere finché esisteranno guerre o conflitti a livello internazionale.

In realtà il terrorismo moderno sta diventando un'attività altamente sofisticata, provvista di larghi finanziamenti, che si discosta sempre di più dall'idea orma antiquata del “gruppo di disperati”. Ricordiamo che ad esempio nel 1980, nei due “covi” delle Brigate Rosse scoperti dalla polizia a Venezia, sono stati trovati un completo archivio di informazioni, ricetrasmittenti super potenti, un video telex e un sistema TV a circuito chiuso.

Nella situazione attuale le varie azioni militari sono dirette unicamente a smantellare operazioni che minacciano da vicino la sicurezza nazionale. La realtà odierna sembra non avere ancora studiato soluzioni a lungo termine, e, a meno di improbabili cambiamenti nella politica internazionale, siamo alle prese con scenari di guerra in Siria, in Libia, in Iraq, oltre ai continui impantanamenti dei rapporti tra USA e la "nuova" Russia. I fragili e timidi tentativi di dialogo portati avanti da alcuni leader europei sembrano avere poca efficacia, nonostante ci siano 1.000.000 di sfollati dall'Ucraina...

A questo proposito è interessante il punto di vista dello scrittore e filosofo statunitense L. Ron Hubbard, che nel 1950 scriveva nel suo libro Dianetics: “Gli organismi sociali che noi chiamiamo stati e nazioni si comportano e reagiscono sotto ogni punto di vista come se fossero degli organismi individuali. Prima d'ora non esisteva nessuno strumento, al di là della forza, che potesse essere impiegato da una nazione quando un'altra nazione impazziva. Succedeva allora che entrambe le nazioni impazzivano, a causa del contagio dell'aberrazione. Nessuna nazione ha mai vinto completamente una guerra. Nessuna nazione ha mai trionfato alla fine mediante l'uso delle armi”.

Pur avendo elaborato i principi e le tecniche di Dianetics a beneficio del singolo individuo, Ron Hubbard aveva anche considerato le loro ripercussioni a libello nazionale.

“Non vi è nessun problema nazionale nel mondo di oggi che non possa essere risolto per mezzo della sola ragione. Tutti i fattori che impediscono una soluzione del problema della guerra delle armi sono arbitrari e non hanno più valore delle giustificazione che può dare al suo operato un ladro o un assassino”.

“Nessun interesse privato può essere così grande da richiedere il massacro del genere umano. Non vi è nulla che possa giustificare la guerra”.

“La battaglia principale che l'Uomo deve combattere non è contro l'Uomo: quella è pazzia. La battaglia principale è contro quegli elementi che lo opprimono in quanto specie e che ostacolano la sua spinta verso più alti obiettivi”.

Tali affermazioni sembrano quasi più attuali ora di quando sono state scritte, 65 anni fa. Sicuramente c'è una maggior presa di coscienza oggi su questo argomento che non negli anni '50, anche se nelle soluzioni non si sono visti ancora molti progressi.


renatoongania[at]lronhubbard.org  

giovedì 8 gennaio 2015

Il Terrorismo dei Giorni Nostri

Francia sotto choc
'terrorismo'


I fatti recenti di Parigi sulle prime pagine di tutti i quotidiani internazionali (foto ANSA), ci hanno spinto a proporre lo stralcio di un articolo di L. Ron Hubbard scritto il 1 marzo 1969, poi pubblicato nella Serie di L. Ron Hubbard, Diritti Civili, Articoli e Saggi.

Considerata l'entità della parola "terrorismo" nel XXI secolo, ecco un'altra affermazione di L. Ron Hubbard che si rivela fin troppo vera al giorno d'oggi. Se pure vengono spesi miliardi di dollari nella lotta contro attività terroristiche, si presta poca attenzione ai collegamenti rivelatori esistenti tra tali attività e la psichiatria. In effetti, le tattiche psichiatriche che consistono in coercizione e droga sono spesso concomitanti alla formazione del modo di pensare dei terroristi. Mentre, sulla scia di attacchi terroristici - in particolare la tragedia dell'11 settembre - ecco gli psichiatri che distribuiscono droghe ai superstiti e fanno pressioni per ottenere sovvenzioni al fine di "studiare più a fondo la questione".


"Sebbene i paesi occidentali investano miliardi di dollari nella lotta contro le attività terroristiche oltrefrontiera, trascurano quella che hanno entro le loro mura.

Gli psichiatri e i loro gruppi di copertura traggono i metodi con cui operare direttamente dal manuale del terrorista. La mafia, a paragone con questi gruppi terroristici, pare un convegno di catechisti.

Presentandosi come simbolo del terrore, lo psichiatra rapisce, tortura e assassina, senza che ci sia la minima interferenza o azione da parte delle forze dell’ordine del mondo occidentale.
     
Quelle, invece, agli ordini diretti di tali terroristi, attaccano le chiese e i gruppi sociali pacifici e rispettabili.

Lo stupro è stupro, la tortura è tortura, l’assassinio è assassinio".

L. Ron Hubbard 

(tratto dall'articolo Il Terrorismo dei Giorni Nostri, di L. Ron Hubbard)